Dall’Arabia con passione infinita. Una delegazione di tecnici dell’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” ha tenuto vari interventi nella Coaches Conference di Jeddah, primo simposio internazionale della penisola araba. L’ennesima conferma di come il sistema italiano sia il più apprezzato. Ad applaudirlo c’era anche Rafa Nadal, prestigioso ospito della Conference. Nel Team Italia, composto dal direttore generale dell’ISF Michelangelo Dell’Edera, c’era anche Aldo Russo, direttore generale dell’Accademia tennis Napoli, che è intervenuto come relatore sul tema “La relazione tra i principi didattici e le capacità coordinative speciali”. Insieme con Aldo Russo anche Donato Campagnoli, Rocco Marinuzzi, Simone Bertino che hanno completato gli interventi dell’Italia, grande protagonista al simposio arabo.
Con Aldo Russo abbiamo raccontato l’esperienza araba e il suo ritorno in Accademia. Ecco i punti più salienti.
A Jeddah il Sistema Italia è stato celebrato come il migliore del mondo. In Arabia un’esperienza indimenticabile. Prima di tutto i ringraziamenti che sono momenti sentiti e intimi. C’è il piacere di farli.
“Un Grazie grandissimo va alla Fitp, al suo presidente Angelo Binaghi e al consiglio federale tutto. In un momento in cui l’Italia è sulla cresta dell’onda, non dobbiamo dimenticarci del passato. La Fitp ha sempre creduto in me: sono stato full time, part time e ora consulente. Fare queste esperienze, per me è rappresenta una grande opportunità di crescita”.
Ma c’è ancora un grazie a una persona speciale.
“E’ Michelangelo Dell’Edera, un professionista che crede in me e mi offre grandi possibilità di crescita, Michelangelo è una persona straordinaria, un tecnico eccezionale e oggi anche un relatore di livello mondiale, con uno spessore altissimo. Lui ha sviluppato in Fitp il concetto di squadra, da quando dirige l’ISF dal 2010 ha portato avanti con forza e valore tutte le sue progettualità, che coinvolgono molte competenze insieme. La sua grande forza, il suo intuito. Noi lo abbiamo seguito, abbiamo creduto nei suoi concetti di squadra e ci ritroviamo a lavorare con passione al suo fianco oggi, come fosse il primo giorno”.
Il Sistema Italia oggi rappresenta qualcosa di enorme nel mondo.
“Ricordo la mia prima conferenza mondiale a Cancun nel 2013, 11 anni fa; non eravamo tra gli ospiti più importanti, e non ci era assegnato tanto tempo per i nostri interventi. Negli ultimi dodici mesi ho partecipato a tre Simposi, in Colombia, Usa e Arabia, appunto. Ora al Tennis Italiano gli danno lo spazio più importante, considerato quello che abbiamo vinto nel mondo e considerato il livello altissimo dei nostri giocatori e giocatrici. Una crescita esponenziale ed eccezionale.
Oggi il dominio del tennis italiano lo andiamo a spiegare nel mondo. Il nostro percorso è iniziato a Fiuggi nel 2001, con l’elezione di Angelo Binaghi alla presidenza della Fitp. La nostra progettualità di allora oggi si chiama Sistema Italia. Il nostro è stato un percorso organizzativo, didattico-formativo che è cresciuto anno dopo anno. E si cresce ancora. Noi proponiamo cose reali: a un intervento teorico facciamo seguire un intervento pratico. Questo è il nostro sistema formativo e questo è il messaggio che lanciamo. Noi rappresentiamo, cono onore e responsabilità, gli insegnanti di tennis italiani.
Anche in Arabia l’Italia è stata protagonista su un palcoscenico importantissimo. E l’Italia ne esce sempre dimostrando uno spessore altissimo, dei suoi relatori, dei suoi insegnanti, di tutti noi”.
Cosa porti all’Accademia Tennis Napoli dall’esperienza in Arabia.
“Due cose fondamentali. La prima è il rafforzamento dell’idea vincente del team work, nel nostro processo di crescita. La seconda è l’aggiornamento continuo . Lo stare dietro al modello di prestazione perché il modello di prestazione va a influenzare l’attività didattica che è in continua evoluzione.
Ricordiamo sempre: il team work è sempre il modello più vincente, così come il lavoro di gruppo, l’ormai famosa condivisione. Quando diciamo Accademia porte aperte a tutti, intendiamo dire che siamo sempre pronti a metterci in discussione e mettersi e a non cullarci con i premi e le vittorie. Il giorno dopo si torna in campo a correre come il primo giorno. E’ questo il messaggio che porto con me dall’Arabia per la mia Accademia. E’ questo lo spirito con cui lavoriamo e lavoreremo tutti”.